BUL-Banda Ultra Larga Sicilia, l’isola connessa in lungo e in largo
Pioniera del trasporto di dati attraverso segnali di luce lungo filamenti di vetro o polimeri plastici (quella di San Giovanni La Punta in provincia di Catania è stata infatti la prima centrale di fibra ottica a sorgere in Italia), la Regione Sicilia si appresta ad estendere la copertura internet ad alta velocità a tutta l’isola
Si chiama “Progetto Strategico Agenda Digitale per la Banda Ultra Larga” e, grazie alla realizzazione di infrastrutture di rete in aree in cui la BUL manca, si pone l’obiettivo di assicurare entro il 2022 una capacità di connessione oltre i Mbps all’85% dei cittadini e ad almeno 30 Mbps al restante 15% della popolazione.
ARIT, Autorità Regionale per l’innovazione Tecnologica
L’ufficio responsabile di questo Grande Progetto è l’ARIT, l’Autorità Regionale per l’innovazione Tecnologica che, in linea con i punti programmatici fissati dall’Agenda Digitale Europea al 2020, ha avviato nel tempo diverse iniziative volte alla riduzione del digital divide, tese cioè a colmare il divario esistente tra chi ha accesso effettivo a Internet e chi ne è escluso, e allo sviluppo di tecnologie informatiche pensate per migliorare i rapporti tra Pubblica Amministrazione e cittadini/imprese.
Non solo, perché costruire una rete all’avanguardia, interamente fatta in fibra ottica, che congiunge indistintamente case ed edifici pubblici, significa aprire le porte ad una serie di servizi di altissima qualità, fino a qualche decennio fa inimmaginabili. Basti pensare alle applicazioni futuristiche che un’infrastruttura del genere può avere in campi come la telemedicina, il telelavoro, l’industria e l’educazione a distanza.
Fonte ARPACAL
Dati e date: due progetti per un’unica grande rete
Il Grande Progetto della Banda Ultra Larga in Sicilia si compone a sua volta di due progetti, uno regionale e uno nazionale, il cui unico comune denominatore è il potenziamento della rete di accesso a internet. Il primo ha avuto inizio nel 2015 ed è stato concluso nell’ottobre 2017. Il secondo invece, ancora in corso, è stato avviato nel 2017 e si prevede finirà nel 2022.
Il costo totale del progetto regionale ammonta a 107.915.700 euro, di cui 73.275.000 euro provenienti da un finanziamento concesso nell’ambito del Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale della Sicilia per le annualità 2014/2020. L’intervento ha riguardato 142 comuni, ricadenti nelle cosiddette “aree bianche”, zone in cui la connessione era assente e gli operatori di telecomunicazioni non erano interessati a investire.
Velocità di navigazione fino a 30 Megabit al secondo
L’opera ha portato una velocità di navigazione fino a 30 Megabit al secondo in 1 milione e 250 mila unità immobiliari, per un totale di circa 2 milioni e 300 mila cittadini, mentre più di 1160 edifici pubblici (tra cui scuole e ospedali) usufruiranno di un servizio di accesso al web fino a 100 Megabit al secondo. La rete, di cui è proprietaria Telecom Italia, è a disposizione di tutti gli operatori che ne faranno richiesta a specifiche condizioni di mercato.
Il progetto nazionale è stato attivato dal Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, che attraverso la società in house Infratel Italia, ha emanato un bando di gara per la costruzione di una rete in fibra ottica di proprietà pubblica in quelle che vengono anche definite “aree a fallimento di mercato”, all’interno delle quali sono comprese unità immobiliari, produttive e sedi della Pubblica Amministrazione.
Fonte ARPACAL
Intervento per 390 municipalità
Aggiudicataria della procedura di concorso è stata Open Fiber S.p.A., cui è stata affidata la gestione per 20 anni della rete regionale. L’intervento riguarderà tutte le 390 municipalità siciliane, e ha già visto nel 2018 l’apertura di cantieri in 88 comuni e la chiusura in 15. Nei prossimi due anni si provvederà a completare la realizzazione dell’infrastruttura nei rimanenti territori. Si tratta di un investimento pubblico pari a 191 milioni di euro, di cui 160.919.226 euro finanziati grazie al PO FESR Sicilia 2014/2020.
Fonte ARPACAL
Il “fioccatore” della fibra, dalla Sicilia all’Europa e viceversa
È un operaio giuntista di 48 anni, e dopo aver lasciato Palermo ed essere approdato sul continente, girando prima l’Italia e poi la Francia, ha fatto infine ritorno sull’isola. Si chiama Salvatore Genova ed è un chiaro esempio di hordinary hero, un uomo che ha messo al servizio di un progetto comunitario le proprie competenze, traducendo concretamente il significato di mobilità europea e di abbattimento delle frontiere. La sua specialità? “Fioccare” la fibra: si occupa infatti in prima persona di realizzare materialmente la Banda Ultra Larga in Sicilia.
BUL Silvia Messina per LaC School
Fonte: euroinfosicilia.it