Crotone: il centro di strategia marina per la salute del mare
Il Centro Regionale di Strategia Marina (C.R.S.M.) è una struttura funzionale alla Direzione Scientifica ARPACAL allocata presso il Dipartimento provinciale di Crotone diretta dal dottor Emilio Cellini
Nei laboratori, nelle sale operative a bordo dei mezzi del centro di Crotone, nelle campagne marine condotte in sinergia con la Guardia Costiera, si svolgono attività di ricerca e campagne di misurazione con metodi scientifici rigorosi, sulla base di parametri concordati a livello europeo.
La Marine Strategy Directive
Il centro è regolato dalle norme previste a livello europeo dalla Marine Strategy Framework Directive: un protocollo che gli stati devono seguire, e che prevede una serie di interventi di monitoraggio delle acque, delle coste, dell’ecosistema, e che sono pensate per la protezione dei nostri mari. Il Marine Strategy Framework Directive è in sostanza il primo contesto normativo vincolante per gli stati dell’Unione europea che considera l’ambiente marino un sistema ecologico. L’obiettivo che pone far sì che gli stati raggiungano entro il 2020 il buono stato ambientale: il GES, “Good Environmental Status”.
Per far questo, i governi sono tenuti a mettere in atto per ogni regione o sottoregione marina, una strategia regolata dal protocollo, che prevede una “fase di preparazione” ed un “programma di misure”. Per l’Italia, l’ente attuatore è il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Le 4 regioni del mare
La Marine strategy suddivide le acque marine europee in 4 regioni: Mar Baltico, Oceano Atlantico nordorientale, Mar Mediterraneo e Mar Nero, e per alcune di queste ha provveduto ad un’ulteriore suddivisione individuando delle sotto-regioni. Nel Mediterraneo sono state individuate tre sub-regioni:
- Mediterraneo occidentale
- Mar Adriatico
- Mar Ionio e Mediterraneo centrale
Le acque italiane rientrano in tutte e tre le sottoregioni.
Il ruolo della Calabria ed il centro regionale di strategia marina di Crotone
Il Ministero, a livello regionale ha demandato alle 15 ARPA costiere italiane, agenzie regionali per l’ambiente, il compito di gestire i programmi di monitoraggio. Attraverso il Centro Regionale di Strategia Marina (C.R.S.M.), la Calabria è soggetto capofila della Sottoregione Mar Ionio-Mediterraneo Centrale, che ricomprende anche Sicilia e Basilicata.
I dati
Tutti i dati raccolti, sono confluiti nel SIC – Il Sistema Informativo Centralizzato, facente capo all’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, dipendente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il SiC ha come obiettivo la raccolta, la gestione e la condivisione a livello comunitario dei dati provenienti dai Programmi di Monitoraggio, e uniforma per tutti gli enti che partecipano alle campagne di monitoraggio per la verifica della salute del mare, gli standard informativi, le metodiche e i flussi di caricamento dati comprensivi dei controlli di qualità formale.
Le funzioni tecniche ed attuative risultano così organizzate:
Fonte ARPACAL

I fondi
Il centro di Crotone rendiconta le risorse che impiega per la sua attività al Ministero. Nella fattispecie, il triennio 2015 – 2016 – 2017 lo hanno visto rendicontare ben 3 milioni di euro. Per far questo, sono state prodotte oltre 300 delibere, ognuna delle quali si compone di circa 28 procedimenti. Segno di indubbia vitalità ed efficienza del comparto, che hanno portato all’implementazione ed al potenziamento di dotazione strumentale, risorse umane, specificità. E considerando che la sotto regione di sua competenza, la Mar Ionio, comprende circa 1/3 delle coste d’Italia, il ruolo che Crotone acquisisce in quest’ottica, è ancora più strategico e fondamentale.
La filosofia
Anche grazie al finanziamento di strutture come queste, si rafforza la consapevolezza che le pressioni sulle risorse marine naturali e la domanda di servizi ecosistemici marini sono spesso troppo e che l’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, ove possibile, ripristinato al fine ultimo di mantenere la biodiversità e preservare la diversità e la vitalità di mari ed oceani che siano puliti, sani e produttivi.
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