Palazzo Verga, la casa dei destini intrecciati
Ci troviamo a Cotronei, borgo incastonato nel paesaggio unico dell’entroterra calabrese.
Il pittoresco paese della provincia di Crotone, sorge lungo il fianco nord-orientale della Sila piccola, in un’ampia dorsale che separa le valli create dai fiumi Tacina e Neto e dai loro affluenti.
Proprio l’unicità della conformazione morfologica del territorio, fa sì che prima di raggiungere il cuore del centro storico, con le sue viuzze tortuose, gli archetti e le botteghe artigianali, il visitatore attraversi un paesaggio spettacolare e ricco di attrattive.
Palazzo Verga
Il comune si vuole fondato dai Crotoniati, quale avamposto difensivo contro le incursioni provenienti dall’entroterra. La zona era abitata tuttavia già in epoche preistoriche e presenta monumenti di grande interesse. E l’edificio ad oggi più attrattivo, è certamente palazzo Verga, residenza privata ottocentesca destinataria, nella passata programmazione Por Fesr, di risorse importanti. Palazzo Verga si qualifica sia come museo in sé stesso e monumento storico, che come complemento e catalizzatore d’eventi sociali e culturali nella più ampia accezione del termine, ulteriormente valorizzato dalla sua peculiare collocazione, tra lo Jonio e il Parco nazionale della Sila, future terme e centri a vocazione culturale.
La sua ristrutturazione è un intervento che ha rilanciato al contempo la residenza storica e la città, e che ha contribuito a restituire alla regione un contenitore culturale ed una struttura ricettiva capace da sola, di attirare ospiti e turisti da ogni parte d’Europa.
Il pieno recupero del bene, il suo rilancio negli anni, la centralità acquisita in termini di programmazione culturale, il contributo dato al reinserimento di Cotronei nella programmazione dei flussi turistici del comprensorio, lo ineriscono tra i più felici esempi di progettazione europea di iniziativa privata calabrese. Per questo, a distanza di anni, lo si porta spesso ad esempio quale buona pratica acquisita.
Un palazzo, una famiglia
Nei primi anni del 1800, nel feudo Filomarino acquistato dalla Famiglia Verga, e su progetto realizzato da un architetto francese, vengono avviati i lavori per la costruzione dell’edificio, interrottisi per lungo periodo, e ripresi prima nel 1862 e successivamente nel 1881.
Palazzo Verga, come si presenta oggi, è il risultato di quegli interventi, ai quali si aggiunge qualche ritocco agli ambienti interni, eseguiti nello ‘Stile Liberty‘ tipico di quegli anni.
«Il complesso edilizio –specifica l’architetto Tatjana Grüebler Verga, proprietaria ed architetto artefice della progettazione – costituisce testimonianza significativa tardo ottocentesca calabrese, di edilizia semiurbana. Posto ai margini del centro antico, si integra perfettamente sia nel contesto cittadino che nella campagna, intesi come luoghi di relazione, di produzione e di approvvigionamento delle risorse economiche e alimentari».
La struttura
Il palazzo, sottoposto a vincolo della Soprintendenza sia nella parte strutturale che per l’archivio storico in essa conservato, è tra le 50 abitazioni iscritte all’Adsi –associazione italiana dimore storiche della regione. Il progetto di cui parliamo, realizzato grazie a fondi europei, riguarda la riqualificazione in chiave ricettiva della residenza storica, e muove dall’obiettivo di inserire la struttura in un percorso di fruizione integrata del territorio e della sua memoria. L’utilizzo delle risorse comunitarie messe a disposizione della programmazione Por Fesr 2004-2013, è stato effettuato in modo attento e strategico, tanto da far diventare l’intera operazione punto di ottima sintesi procedurale da tenersi ad esempio, quale protocollo di riferimento.

La Casa dei destini intrecciati
«Il riferimento stesso al destino e ai suoi casuali incroci permette di evidenziare la duplicità delle direttive di sviluppo: sull’asse verticale nel recupero del tempo perduto e su quello orizzontale della vita quotidiana – riassume l’architetto nell’illustrare la filosofia di base -. La riscoperta del vissuto storico e del patrimonio artistico, l’opportunità di frequentare un Palazzo d’epoca (realizzato, anche se parzialmente, nel corso del XIX secolo sulla base di un progetto francese che risale ai primi anni dell’ottocento) si coniuga alla consultazione dell’archivio storico della famiglia (che abbraccia un’epoca che va dai primi dell’ottocento fino alla metà del XX° secolo). Inoltre, il facile accesso ad un comprensorio (del marchesato e della città di Crotone) di per sé ricco di storia offre un’ulteriore possibilità di viaggiare nel tempo della memoria ben al di là d’ogni più rigido schematismo. In quest’ottica, il godimento del Palazzo non si ferma ad una, seppure stimolante, lettura della trama dei ricordi (paese di Cotronei, famiglia di latifondisti, ecc), ma consente di immergersi in una realtà che intreccia i destini dei singoli a quelli dei luoghi. La tipicità della struttura che si presta ad una grande flessibilità d’utilizzo, consente un’integrazione a più livelli: luogo di residenza e di incontro, ricettivo e aperto verso l’esterno, discreto e allargato, che aggrega ed esalta più realtà».
Le risorse
Di seguito, qualche dettaglio sull’intervento, e sulla progettualità europea che, unitamente a risorse del Ministero dei beni culturali, ne hanno permesso recupero, restauro conservativo, funzionalizzazione ed apertura.
I fondi Por Fesr erano quelli della programmazione 2000 – 2006, misura por Calabria asse 2, Misura 2.3.a. L’oggetto, “Recupero valorizzazione fruizione palazzo Verga”. Finanziato per 400mila euro iva esclusa, di cui 200 mila a fondo perduto, e 200 in carico alla proprietà. I lavori effettuati, quelli relativi alla rifunzionalizzazione dell’immobile, propedeutica alla sua apertura per scopi culturali, turistici, ricettivi. 4 le macrovoci:
- suddivisione degli spazi e razionalizzazione
- impiantistica idraulica, elettrica, termica
- Restauro mobili, bagni e servizi igienici,
- riqualificazione e funzionalizzazione zona ristorante
L’intervento del Mibact dal canto suo, aveva finanziato la ristrutturazione, l’adeguamento sismico, il recupero conservativo ed il restauro del palazzo: risanamento del tetto, adeguamento sismico, recupero facciate, restauro pavimenti, infissi interni ed esterni, restauro soffitti dipinti, carta da parati, pittura finto legno, mura interne.
Galleria fotografica


Teatro Greco

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Teatro Greco

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Fornace

Fornace

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