Rinnovato il Comitato europeo delle Regioni, ecco i rappresentanti del Mezzogiorno
BRUXELLES – Il Comitato europeo delle regioni ha rinnovato i propri membri e nella prima sessione pleanaria del nuovo mandato quinquennale, è stato eletto Presidente il membro greco Apostolos Tzitzikostas (PPE), già presidente della regione greca della Macedonia centrale, che guiderà l’assemblea dell’UE dei politici eletti a livello locale e regionale per i prossimi due anni e mezzo.
Tzitzikostas parlando di fronte ai 329 membri del Comitato provenienti da tutti i 27 Stati membri dell’UE, ha esposto le sue priorità per il mandato:
“L’Unione europea deve essere al servizio dei suoi cittadini e dei luoghi in cui vivono, i loro villaggi, le loro città e regioni. Dobbiamo sostenere la coesione territoriale, l’innovazione e l’imprenditorialità, ma anche trovare soluzioni credibili alla gestione della migrazione guidata dalla solidarietà. In secondo luogo, le regioni e le città devono concentrarsi sulla comprensione e sulla risposta alle profonde trasformazioni delle rivoluzioni in corso, quella ecologica, quella digitale e quella demografica. Infine, dobbiamo rafforzare la democrazia europea, ponendo al centro le regioni e le città, al fine di avvicinare l’Europa ai suoi cittadini.”
Tra i membri del Comitato europeo delle regioni, anche tre rappresentanti delle regioni Calabria e Sicilia, ossia Nicola Irto (consigliere regionale della Calabria), Sebastiano Musumeci (presidente della Regione Sicilia), Vincenzo Bianco (consigliere comunale di Catania, dal 1994 al Comitato delle Regioni ) e Salvatore Domenico Antonio Pogliese (sindaco di Catania).
La nomina dei rappresentanti è avvenuta in due momenti: Irto e Musumeci sono stati nominati il 10 gennaio 2020 (qui la decisione) in rappresentanza delle Regioni, mentre Bianco e Pogliese il 29 novembre 2019 (qui la decisione). Per il nuovo mandato, è stato eletto come capo delegazione italiana Roberto Ciambetti (Regione Veneto).
«Dopo l’esperienza molto significativa che, da presidente del Consiglio regionale nella passata legislatura – ha dichiarato Nicola Irto a “Il Reggino” – ho avuto l’opportunità di svolgere alla Calre, sono sempre più consapevole che non ci siano alternative a un convinto europeismo. Al tempo stesso, però, ritengo necessaria un’evoluzione del rapporto tra istituzioni comunitarie e cittadini. Come ho più volte evidenziato in questi anni, in cui la Calabria è stata protagonista nell’ambito dell’attività dei parlamenti regionali, occorre costruire un’Europa dei popoli e dei territori, che rispetti le identità e le specificità locali. Quanto sta accadendo a livello continentale, cioé una crescente e diffusa insofferenza nei confronti delle istituzioni europee, fino all’epilogo assai grave della Brexit, impone a tutti noi una riflessione seria sul futuro. Per cambiare il diffuso sentimento di euroscetticismo che continua ad albergare nei cittadini, il lavoro del Comitato delle Regioni potrà rivelarsi prezioso».
Nomina dei membri della delegazione italiana
Tutti i membri italiani del CdR sono rappresentanti di regioni o enti locali e sono titolari di un mandato elettorale o sono politicamente responsabili dinanzi ad un’assemblea eletta. Nelle sue attività, la delegazione italiana è assistita da rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dell’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI), della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome e dell’Unione delle province d’Italia (UPI).
La nomina dei membri della delegazione italiana è disciplinata dall’articolo 27 della legge 234 del 2012. Le associazioni citate sopra propongono al governo italiano i nomi dei 24 membri del CdR e dei 24 supplenti. La ripartizione dei membri della delegazione tra rappresentanti regionali e locali è fissata in uno specifico accordo concluso nella conferenza che riunisce gli enti locali e regionali e il governo (Conferenza unificata). Per la scelta dei membri da indicare al governo, ciascuna associazione adotta un proprio metodo, basato su criteri di rappresentanza geografica e politica.