Rivoluzione green nella Banca dell’UE: stop ai finanziamenti fossili
A partire dalla fine del 2021 la BEI non finanzierà più alcun progetto riguardante la produzione di energia da combustibili fossili. In futuro, i finanziamenti saranno finalizzati ad accelerare l’innovazione nel settore dell’energia pulita, dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Nel decennio 2021-2030, i finanziamenti del Gruppo BEI mobiliteranno 1 000 miliardi di euro di investimenti sostenibili nei settori dell’ambiente e dell’azione per il clima. A partire dalla fine del 2020, tutte le attività di finanziamento del Gruppo BEI saranno perfettamente in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Il Consiglio di amministrazione della Banca europea per gli investimenti (BEI) ha approvato oggi una nuova Politica di finanziamento nel settore energetico confermando le sempre maggiori ambizioni della Banca per quanto riguarda l’azione per il clima e la sostenibilità ambientale.
«Il clima è la priorità politica del momento», ha commentato il Presidente del Gruppo BEI Werner Hoyer. «Gli scienziati calcolano che, di questo passo, entro la fine del secolo vi sarà un aumento della temperatura di 3-4°C. Se questo dovesse accadere, vaste aree del nostro pianeta diventerebbero inabitabili, con conseguenze disastrose per la popolazione a livello mondiale. Già da diversi anni la Banca dell’UE è diventata la Banca per il clima dell’Europa. Ma oggi ha deciso di fare il salto di qualità per quanto riguarda le sue ambizioni in questo campo. Smetteremo di finanziare i combustibili fossili e lanceremo la più ambiziosa strategia di investimento per il clima che un’istituzione finanziaria pubblica mondiale abbia mai adottato.» Il Presidente Hoyer ha poi sottolineato l’urgenza di una collaborazione a riguardo, aggiungendo: «Vorrei ringraziare gli Stati membri dell’UE in quanto azionisti della Banca per lo spirito di collaborazione mostrato negli ultimi mesi. Non vediamo l’ora di avviare una stretta cooperazione con loro e con il Consiglio dei ministri dell’UE, la Commissione europea, il Parlamento europeo, le istituzioni internazionali e finanziarie nonché, soprattutto, con il settore privato, che consenta di sostenere la realizzazione di un’economia europea climaticamente neutra entro il 2050.»
Rafforzare il sostegno della Banca dell’UE a favore dell’energia pulita
La nuova Politica di finanziamento nel settore energetico definisce nel dettaglio cinque princípi che saranno alla base del futuro impegno della BEI nel settore energetico:
- dare priorità all’efficienza energetica in vista del sostegno al nuovo obiettivo dell’UE ai sensi della Direttiva sull’efficienza energetica;
- agevolare la decarbonizzazione dell’energia appoggiando maggiormente le tecnologie a basse o a zero emissioni, con l’obiettivo di raggiungere il 32% a livello di UE entro il 2030 per quanto riguarda la quota di energie rinnovabili;
- aumentare i finanziamenti a favore della produzione decentrata di energia, dello sviluppo di soluzioni innovative per lo stoccaggio di energia e della mobilità elettrica;
- garantire la disponibilità degli investimenti nella rete energetica – essenziali ai fini dell’utilizzo delle nuove fonti intermittenti di energia, come l’eolica e quella solare – nonché il potenziamento delle interconnessioni transfrontaliere;
- rendere più incisivo l’impatto degli investimenti a sostegno della trasformazione dell’energia nei paesi terzi.
Andrew McDowell, Vicepresidente della BEI responsabile dell’energia, ha dichiarato: «Le emissioni di carbonio provenienti dal settore energetico a livello mondiale hanno raggiunto un nuovo record nel 2018. Dobbiamo intervenire al più presto per invertire questa tendenza. La Politica di finanziamento nel settore energetico adottata oggi dalla BEI rappresenta una pietra miliare fondamentale nella lotta al riscaldamento globale. Dopo un lungo dibattito abbiamo raggiunto un compromesso riguardo alla cessazione dei finanziamenti, da parte della Banca dell’UE, ai progetti che non prevedano l’interruzione dell’utilizzo dei combustibili fossili, compreso il gas, a partire dalla fine del 2021. Vorrei ringraziare non solo tutti coloro che negli ultimi mesi hanno contribuito alla più ampia consultazione pubblica in materia di politica di finanziamento della BEI mai avviata, ma anche i colleghi esperti di energia che hanno elaborato possibili soluzioni che consentano alla Banca di guidare gli sforzi attuabili a livello mondiale a favore della decarbonizzazione dell’energia.»
La decisione odierna pone fine a un processo di riesame aperto ed inclusivo che ha coinvolto gli operatori del settore, le istituzioni, la società civile e il pubblico in senso lato. Il cospicuo impegno mostrato dai soggetti interessati fin dall’inizio dell’anno ha portato a oltre 149 comunicazioni scritte da parte di organizzazioni e privati interessati nonché al lancio di petizioni firmate da più di 30 000 persone.
Negli ultimi cinque anni la Banca europea per gli investimenti ha fornito oltre 65 miliardi di euro di finanziamenti a favore delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e della distribuzione di energia.
Con la nuova Politica di finanziamento nel settore energetico approvata oggi, la Banca non esaminerà più – a partire dalla fine del 2021 – le proposte di finanziamento riguardanti i progetti che non prevedano l’interruzione dell’utilizzo di combustibili fossili, compreso il gas. La Banca ha inoltre fissato un nuovo standard in materia di emissioni pari a 250 g di CO2 per Kilowatt/ora (kWh), che sostituirà quello attuale (550 g di CO2 /kWh). Già il precedente riesame della politica di finanziamento nel settore energetico, avvenuto nel 2013, aveva permesso alla BEI di essere la prima istituzione finanziaria internazionale a porre concretamente fine ai finanziamenti a favore della produzione di elettricità da carbone e lignite grazie all’adozione di un rigido standard in materia di emissioni.
Assicurare una transizione energetica giusta
Sono dieci gli Stati membri che si trovano ad affrontare specifiche sfide in materia di investimenti energetici. La BEI intende collaborare strettamente con la Commissione europea per sostenere gli investimenti da parte del Fondo per una transizione giusta. In quei paesi la BEI potrà finanziare fino al 75% dei costi ammissibili dei progetti per quanto riguarda i nuovi investimenti nel settore dell’energia. Gli stessi progetti potranno avvalersi del sostegno della BEI a livello non solo di finanziamenti ma anche di consulenza.
Nuove ambizioni in materia di azione per il clima e sostenibilità ambientale
Già da diverso tempo la Banca dell’UE è diventata la Banca per il clima dell’Europa. Dal 2012 la BEI ha fornito 150 miliardi di euro di finanziamenti a sostegno di 550 miliardi di euro di investimenti in progetti volti a ridurre le emissioni e ad aiutare i paesi nell’adattamento alle conseguenze dei cambiamenti climatici. In questo modo, la BEI è diventata uno dei maggiori finanziatori multilaterali di progetti finalizzati a sostenere gli obiettivi in questione.
Oggi il Consiglio di amministrazione della BEI ha approvato una nuova strategia a favore dell’Azione per il clima e della sostenibilità ambientale. Essa comprende tre elementi fondamentali:
- il Gruppo BEI intende sostenere 1 000 miliardi di euro di investimenti nell’Azione per il clima e nella sostenibilità ambientale nel decennio chiave compreso tra il 2021e il 2030;
- la BEI incrementerà gradualmente la quota di finanziamenti dedicati all’Azione per il clima e alla sostenibilità ambientale fino a raggiungere una quota pari al 50% delle operazioni entro il 2025 mantenendo l’impegno negli anni successivi;
- a partire dalla fine del 2020, tutte le attività di finanziamento del Gruppo BEI saranno perfettamente in linea con i princípi e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Nel prossimo futuro, queste misure saranno integrate da altre iniziative volte ad assicurare il contributo dei finanziamenti della BEI a favore di una transizione giusta per i paesi e le regioni maggiormente colpiti, in modo che nessuno di loro rimanga indietro.
La Vicepresidente della BEI Emma Navarro, responsabile dell’Azione per il clima e dell’ambiente, ha dichiarato: «Per poter conseguire gli obiettivi climatici fissati dell’Accordo di Parigi dobbiamo urgentemente rivedere al rialzo le nostre ambizioni, e oggi è successo proprio questo. A due settimane dalla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Madrid, queste decisioni lanciano al mondo un segnale importante: L’Unione europea e la sua banca, la BEI, si impegnano a mobilitare investimenti su una scala senza precedenti per sostenere progetti a favore dell’Azione per il clima in tutto il mondo. E abbiamo preso anche un ulteriore impegno: a partire dalla fine del 2020, tutte le attività del Gruppo BEI saranno perfettamente in linea con i principi e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Qualunque finanziamento che non rientra nei canoni «verdi» sarà realizzato all’insegna della sostenibilità, così come previsto dagli obblighi assunti a Parigi.»