Torna a vivere il castello di Strongoli
Il Comune di Strongoli è un antico borgo dell’entroterra crotonese, ricco di storia e di testimonianze millenarie, che attualmente conta 5 mila abitanti.
La storica dell’arte Anna Cutrone, ci racconta della la leggenda che vuole sia stato lo stesso Filottete, nobile principe di Tessaglia, alleato degli Achei nella guerra contro Troia, a fondare sia Strongoli (Petelia), che Crimissa.
Fedele a Roma durante le guerre puniche, dopo undici mesi di assedio fu distrutta da Annibale: e per questo eroismo fu riedificata, elevata a Municipio Romano con la possibilità di battere moneta propria, e rinominata Fidelis Petelia.
Stringylos era invece il castello di forma rotonda fatto costruire su una rupe prima del V secolo d.C.. Fu sede vescovile, feudo dei Sanseverino di Bisignano che lo mantennero fino al 1605, e poi dominio delle famiglie Campitelli e Pignatelli che vi incardinarono il titolo di principe.
Al tempo della Repubblica Partenopea il generale Championnet, incaricato di procedere all’ordinamento amministrativo dello Stato, considerò Strongoli Comune e lo inserì nel Cantone di Cirò. I francesi, per espugnarla e farne, un capoluogo di governo, la distrussero ben due volte.
Il Castello nella storia
«In sostanza – la sua posizione e la centralità della sua fiorentissima agricoltura ne fecero sempre un luogo conteso, dove tracce romane si alternano ad edifici importanti, palazzi storici e vicoli medioevali: su tutti, domina il castello, a quasi 400 metri sul livello del mare, al quale si fa cenno già ai tempi di Giustiniano, V secolo dopo Cristo. Rimaneggiato in più epoche, deve il suo aspetto attuale ai rimaneggiamenti effettuati alla struttura in epoca normanna, ed è frutto sostanzialmente di aggregazione di porzioni di fabbricato di epoca, funzionalità e manifattura diversi. Un manoscritto del 1586 ne descrive le sette torri a buona guardia, per controllare meglio l’area di accesso dal fondovalle. Per molto tempo, dal 1940 in poi, è stato realizzato anche per abitazioni private, e negli anni 50 c’era ancora la scuola media.
Dopo quel periodo, la struttura viene condannata ad un lungo periodo di abbandono. Ed oggi, grazie alle risorse europee, si sta restituendo il bene sia alla sua comunità che all’intera regione».
Gli interventi
E proprio il Palazzo è stato oggetto di un importante progetto di recupero, che ha visto il Comune di Strongoli in qualità di capofila, e che, finanziato con i fondi delle politiche di coesione sia per la 2014-2020, che in quelle antecedenti, sta per restituire alla Calabria la piena fruizione di uno dei suoi edifici monumentali più imponenti e più antichi.
L’architetto Luigi Benincasa, responsabile ufficio tecnico comune di Strongoli, traccia l’iter progettuale oggi in via di conclusione.
«Negli anni più recenti il Castello aveva subito dei crolli dovuti alle intemperie – ha dichiarato l’ingegnere-, ed era stato abbandonato. Dal 2000 in poi grazie ai bandi che si sono aperti, è stato oggetto di interventi consistenti. Il restauro e la valorizzazione del monumento hanno coinvolto ben tre misure di finanziamento comunitario. I primi interventi hanno inteso fermare il degrado, tamponare le emergenze scongiurando ulteriori crolli, ed intervenire sulle criticità più urgenti. Gli altri, hanno permesso di valorizzare il manufatto».
I tre interventi
Agli inizi del 2000 la priorità è stata data al consolidamento della parte strutturale. Mura portanti, copertura tetti ed interventi miranti a scongiurare l’ulteriore aggravarsi delle condizioni dell’immobile.
Il secondo intervento, ha riguardato invece gli infissi esterni, l’impiantistica, la pavimentazione. Il tutto, commisurato i flussi finanziari disponibili
L’ultima azione, quella in corso (dopodiché sarà finalmente reso fruibile), è stata dedicata all’impiantistica ed alle rifiniture, nonché alle attività che andranno ad attivarsi nei primi anni di ripristino della struttura.
I fondi europei
Grazie alla politica di coesione, sono stati finanziati almeno tre progetti legati alla valorizzazione del centro storico e al recupero del castello nel Comune di Strongoli, per un ammontare complessivo di 2,8 milioni di euro di fondi pubblici. Di questi, oltre 2 milioni di euro sono fondi stanziati direttamente dall’Unione europea.
Il futuro
E proprio la progettualità post apertura è uno dei punti di forza della proposta, che prevede l’avvio ed il sostegno di una cooperativa di giovani professionisti che possano impiegare il monumento per fini turistici e culturali, e renderlo teatro di azioni di valorizzazione delle tipicità e delle identità locali.
Via dunque ad un laboratorio / vetrina di enogastronoomia, ma anche ad un percorso ciclabile che abbraccia il centro storico e collega il castello con la Torre dell’Orologio, altro luogo simbolo del borgo crotonese.